Milano è la città di Giuseppe Bergomi ma è anche la città di Bob Noorda.
Ebbene sì, per Bob Norda è un luogo importante grazie al quale è riuscito a vincere il suo primo Compasso d’oro nel 1964.
Questo premio importante gli è stato riconosciuto per gli anni di lavoro assieme agli architetti Franco Albini e Franca Helg, per la realizzazione della metropolitana milanese, i lavori terminarono nel 1963 e l’inaugurazione avvenne nel 1964. A Bob Noorda venne affidato l’incarico di occuparsi della segnaletica e dell’allestimento visivo correlato al progetto che i due architetti avevano intenzione di realizzare per il nuovo sistema di trasporto della linea 1 della metropolitana milanese.
Il lavoro innovativo, sia dal punto di vista progettuale sia di collaborazione, fu dato da una coerenza fra architettura e comunicazione grafica, che sarà un punto di riferimento per il mondo del design del tempo.
Le scelte adottate da Noorda, in quegli anni, non erano del tutto scontate, la segnaletica presentava un’importante novità, egli scelse di ripetere il nome della stazione ogni cinque metri e di inserirlo in una lunga fascia rossa ben visibile, in modo tale che ogni passeggero potesse leggerlo agevolmente su qualunque punto egli si trovasse sulla metro. Il font che aveva deciso di adottare era l’Helvetica e doveva essere di colore bianco in modo da risaltare sullo sfondo rosso. Le aste ascendenti e discendenti del carattere non erano però molto leggibili, per questo motivo egli scelse di disegnare a mano ben 64 caratteri, visto che all’epoca la computer grafica ancora non esisteva. Nacque così il carattere “Noorda” che venne adottato per i nomi delle linee e delle stazioni. Rispetto al font Helvetica, ha le curve semplificate e le aste ribassate. Un’altra novità fu la scelta di inserire i tondini grigi della pavimentazione che vennero testati sulla resistenza ai tacchi delle signore.
Nella sezione “Un salto nel passato con…”
COSA ACCADE A MILANO NEGLI ANNI IN CUI NASCE LA METROPOLITANA MILANESE? https://glisportiviraccontano.wordpress.com/2018/01/31/primo-articolo-del-blog/
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